Cari amici di The God Gap, buon agosto! Vi auguro di star passando qualche tempo, se non in viaggio o in vacanza, quanto meno di serenità e riposo, magari trovando un po’ di refrigerio fisico o mentale da questa persistente canicola.
Tre settimane fa chiudevamo la newsletter dedicata alla Convention Repubblicana e alla nomina di JD Vance come candidato Vice del ticket del Partito dell’elefantino, considerando l’attentato subito solo pochi giorni prima da Donald Trump e in particolare la foto iconica che lo ritraeva insanguinato a pugno alzato. Mi e vi chiedevo quale sarebbe stato il destino di quell'immagine e di quel momento all’interno di una campagna elettorale, ma ancora più in un contesto storico e culturale che tutto divora molto rapidamente. Il giorno dell’attentato a Trump qualche osservatore un po' avventato, alle nostre latitudini ma non solo, si era lanciato in proclami che suonavano “Le elezioni sono finite”.
Sembra una vita fa, vero? L’invito alla cautela con cui chiudevo l’ultima newsletter si è rivelato calzante, e non per chissà quale dote profetica, ma perché viviamo in questo mondo qui, in cui tutto, ancor più in una campagna elettorale per la presidenza, può cambiare molto rapidamente.
E allora, The God Gap tornerà nelle prossime due settimane, con due numeri back to back a cavallo della Convention Democratica che si terrà a Chicago tra il 19 e il 22 Agosto. Considereremo in particolare il background culturale e religioso di Kamala Harris, novella candidata per il Partito Democratico, che ha scosso e rivitalizzato in modo clamoroso e forse imprevedibile campagna, partito e paese. Vedremo cosa la sua storia ci dice del Paese che potrebbe guidare come prima Presidente non solo donna, ma con molte altre caratteristiche mai viste alla Casa Bianca, ma che rappresentano invece la realtà e il futuro del Paese.
Nel numero successivo, invece, andremo in Minnesota, Stato di cui il candidato Vice Presidente scelto da Harris, Tim Walz, è governatore. Uno stato solidamente Democratico, che negli ultimi anni si è spostato sempre più a sinistra, come le politiche attuate da Walz dimostrano, pur a fronte di un progressivo calo dell’elettorato Democratico. Uno stato non in bilico, ma che presenta alcune caratteristiche che lo accostano, ad esempio, al vicino, incerto Michigan, in particolare un’importante comunità Musulmana, in crescita e particolarmente attiva.
Oggi vi lascio con un mini TGG Digest, la rassegna stampa di The God Gap. Vi segnalo una manciata di storie uscite in queste settimane su siti d'informazione statunitensi che ho trovato interessanti e da approfondire. Storie che ci danno anche l’occasione per rivisitare qualche numero passato di The God Gap
Un caro saluto e alla prossima!
All’indomani della rinuncia di Joe Biden alla candidatura, alcuni editoriali hanno riflettuto su una dimensione particolarmente cruciale e centrale nella storia, nella politica e nella società statunitense, quella della Religione Civile
Biden’s exit evokes the crisis in American civil religion
In questo pezzo si evidenzia come l'elogio che molti hanno rivolto alla decisione del presidente Biden di non candidarsi per un secondo mandato, sottolineando il suo carattere e il suo impegno verso il dovere, richiami gli ideali della religione civile americana—un insieme di credenze e pratiche che elevano l'atto di governare a qualcosa di sacro. Qualcosa che, secondo il pezzo, sembra essere più raro nell'ambiente politico plasmato da Donald Trump, le cui azioni e retoriche spesso sfidano le norme consolidate della religione civile americana. Un cambiamento che minerebbe gli aspetti unificanti della religione civile americana, promuovendo invece un'ideologia divisiva che rifiuta i valori inclusivi tradizionalmente celebrati nel discorso pubblico della nazione.
Il principio della separazione tra Chiesa e Stato è uno dei concetti costituzionali più noti agli americani. Secondo il Pew Research Center, il 73% degli adulti pensa che religione e politica debbano restare separate, sebbene il sostegno vari a seconda dell'affiliazione politica o religiosa. Solo il 19% degli americani vorrebbe abbandonare questo principio. Tuttavia, le critiche alla separazione stanno crescendo, soprattutto tra i conservatori. Nel 2023, il presidente della Camera Mike Johnson ha definito la separazione un "equivoco," affermando che non è nella Costituzione ma in una lettera di Jefferson, destinata a prevenire l'interferenza governativa nella religione, non a escludere i principi religiosi dalla vita pubblica. I Padri Fondatori che hanno maggiormente influenzato la visione americana della libertà religiosa sono stati proprio Thomas Jefferson e James Madison. Jefferson scrisse il Virginia Bill for Religious Freedom nel 1777, mentre Madison si oppose al finanziamento statale degli insegnanti cristiani e promosse la separazione. La Corte Suprema ha seguito questo principio per anni, ma recenti decisioni hanno permesso l'uso di fondi pubblici per scuole religiose e l'esposizione di simboli religiosi su beni pubblici, criticando l'interpretazione storica della separazione.
The God Gap ha dedicato uno dei suoi primi numeri proprio alla storia del Primo Emendamento e della Religione Civile, al suo significato negli Stati Uniti di oggi, nonché al rapporto con la religione dei Presidenti della seconda metà del Novecento.
God in the West Wing
In cui ci poniamo obiettivi ambiziosi, ma cerchiamo di raggiungerli volando basso.
Due storie esplorano il rapporto tra musica, religione e conservatorismo religioso.
No drinking and only Christian music during Sunday Gospel Hour at Nashville's most iconic honky tonk
A Nashville, nella capitale della musica, c'è un luogo unico dove la fede incontra la tradizione country: Robert’s Western World, noto come il più autentico honky tonk della città. Ogni domenica, durante il “Sunday Gospel Hour,” questo locale, famoso per la sua musica country, si trasforma in un luogo di culto. Per un'ora, non si servono alcolici e tutti ascoltano musica cristiana. Da quasi 20 anni, il servizio religioso è guidato dal Reverendo Ron Blakely, un musicista 71enne e convertito al cattolicesimo. Blakely, accompagnato da sua figlia Mimi Fischer, suona la chitarra e canta brani che toccano profondamente il pubblico. In un ambiente decorato con simboli del country, come bandiere e stivali da cowboy, i partecipanti, locali e turisti, si lasciano trasportare dalle melodie e dall'atmosfera spirituale. Per Blakely, questo servizio è un modo per condividere il messaggio di Dio in un contesto informale ma profondamente sentito, portando la chiesa in un ambiente inaspettato ma accogliente.
The Washington insiders helping Sean Feucht spread Christian nationalism in Congress
Nel marzo 2023, Sean Feucht, leader evangelico, musicista e attivista anti-COVID-19, ha condotto un breve servizio alla Rotonda del Campidoglio degli Stati Uniti. Nonostante l'evento fosse descritto come una mobilitazione di "guerrieri della preghiera", ha attratto solo un piccolo gruppo di membri del Congresso, tra cui Lauren Boebert. Feucht, che è salito agli onori delle cronache durante la pandemia con il tour musicale e di preghiera "Let Us Worship", sfidando le restrizioni sui raduni religiosi, ha infatti creato una rete di alleati conservatori a Capitol Hill, promuovendo un'agenda che mescola fede e politica. Il suo obiettivo, parte del movimento del Christian Nationalism, è costruire una coalizione di legislatori e collaboratori che condividano la sua visione di un'America governata da principi cristiani.
Abbiamo analizzato in un numero doppio la storia della Destra Religiosa statunitense e del Christian Nationalism, nonché nel numero dedicato ai profili teocratici del movimento che sostiene Trump.
Diverse storie, in occasione delle Olimpiadi di Parigi, hanno esplorato diversi aspetti del rapporto tra religione e sport in questa occasione.
Un approfondimento sull’uso dei tatuaggi come forma di espressione del proprio credo, in particolare nel contesto sportivo.
The French baron who revived Olympics believed they were a religion of perfection and peace
Pierre de Coubertin, fondatore delle Olimpiadi moderne, concepiva i Giochi come una sorta di "religione" laica, capace di unire le nazioni e promuovere l'armonia globale attraverso la competizione atletica.
As nations face off in Olympics, interfaith chaplain corps unites to serve athletes
Durante le Olimpiadi di Parigi 2024, circa 120 leader religiosi provenienti da cinque delle principali religioni mondiali hanno offerto supporto spirituale agli atleti, creando uno spazio interreligioso unico nel villaggio olimpico. Questo progetto, caratterizzato da una forte collaborazione tra religioni diverse, mira a dimostrare unità e amicizia in un contesto di intensa competizione e stress, riflettendo il desiderio di armonia e pace di Coubertin, sebbene il loro impegno affronti anche le sfide delle divisioni politiche e sociali.
Devout athletes find strength in their faith. But practicing it and elite sports can pose hurdles
Un approfondimento di AP che partendo dalla storia di Eric Liddell che nel 1924 si rifiutò di correre la sua gara più importante, i 100 metri nell'atletica, poiché si teneva di domenica (storia raccontata nel famoso film Chariots of Fire) approfondisce come la pratica e le credenze religiose si intersechino con la pratica sportiva, sia come ostacolo sia come punto di forza.
Anche The God Gap ha dedicato un numero a questo tema, in occasione dell’ultimo Super Bowl
Any Given Sunday
In cui prendiamo a prestito il titolo di un film con un discreto Al Pacino, un famoso monologo e lo spirito del football (e un po’ degli Stati Uniti) in quel “Either we heal now, as a team, or we will die as individuals. That's football guys”.
Save the Date
A Luglio sono stata molto felice di essere ospite di Mac&Cheese, la newsletter mensile curata da Valeria Sesia che fa parte della membership de La McMusa, di Marta Ciccolari Micaldi. Ho parlato di Megachiese e televangelisti, un fenomeno esploso alla fine del Novecento, ma che non solo ha radici profonde nella storia e nella cultura statunitensi, ma soprattutto rappresenta ancora oggi una realtà importante e in continua crescita. Si legge qui abbonandosi, volendo anche per un mese, ma vi prometto che non ve ne andrete più!
Ci sentiamo allora la prossima settimana!