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Avatar di Alfredo Branzanti

A 1700 anni esatti dal concilio di Nicea, che ne costrui il primo impianto ideologico, il cristianesimo, dopo crociate, roghi, repressione del libero pensiero, sostegno alle peggiori tirannie, continua a rappresentare il riferimento di chi semina odio e intolleranza e vuole proporre una visione oscura e priva delle libertà fondamentali della vita.

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Avatar di Mattia Lusetti

Un articolo su un fenomeno interessantissimo, grazie. Risonanze sparse:

-mi sovviene la riflessione di Gael Giraud sul fatto che la borghesia progressista si sia fatta mondo a sé e perciò sia diventata impermeabile ad altre visioni (teologiche, religiose, economiche) proprio perché il mondo é con-vissuto solo con persone omologhe: l’altro lato del fenomeno;

-nel 2017 uscì un testo (USA e Francia) di Rod Dreher che proponeva quella che poi nella vulgata divenne “l’opzione Benedetto” (da Norcia): ovvero costruire isole di fede e cultura mentre, come l’Impero Romano nel V-VI secolo, la cultura occidentale si disfá; é la precisa pianificazione del fenomeno che hai descritto – le “isole” immobiliari;

-come domanda: nel caso degli USA l’istituzione di comunità “mono-ideologiche” non è uno dei fattori inscritti nella colonizzazione USA? Certo il paradiso edenico della Nuova Inghilterra era anche tolleranza tra confessioni, ma spesso ciò non avveniva forse come legame tra comunità omogenee all’interno, almeno in alcune aree?

-la questione del progetto specchio di comunità islamiche tocca ovviamente il problema dei princìpi fondanti di una comunità, in maniera analoga alla questione delle radici cristiane dell’Europa, e comporta la domanda: il complesso di princípi etico-religiosi di tale o tal gruppo sono almeno non-contrari ai princípi fondanti della comunità generale? E, grosso problema: chi lo decide?

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