BONUS EPISODE - Non perdiamoci di vista
In questi primi mesi di The God Gap l’obiettivo primario è conoscerci e delineare I contorni di quello di cui ci andremo a occupare ogni due sabati a partire dal 20 Gennaio prossimo. Con il primo numero della newsletter abbiamo quindi introdotto i temi generali che The God Gap toccherà, mentre nei prossimi due numeri che usciranno mensilmente, il 2 e il 30 Dicembre (salvo intoppi) toccheremo aspetti un poco più specifici di questa comunque, per il momento, ancora generale mappatura.
E oggi quindi cosa ci facciamo qui? Beh, per continuare a conoscerci, a farci conoscere e mantenere il contatto, ho pensato che un breve numero bonus di The God Gap fosse proprio quello che ci serviva.
In questo numero vi propongo allora un aggiornamento su alcuni fatti interessanti di queste ultime settimane e vi suggerisco qualche storia da approfondire là fuori nel web. Come sempre, trovate tutti i link in fondo alla pagina. Cominciamo!
Assaggi Elettorali
Mercoledì 8 Novembre, a Miami, si è tenuto il terzo dibattito tra i candidati alle primarie del Partito Repubblicano. Sono stati cinque i partecipati (per qualificarsi infatti è necessario raggiungere certi criteri fissati in relazione ai risultati nei sondaggi e al denaro raccolto per la campagna elettorale). Nikky Haley, Ron DeSantis, Chris Christie, Vivek Ramaswamy e Tim Scott si sono confrontati in particolar modo su immigrazione, aborto e Cina. Ancora una volta, Trump, che si rifiuta di partecipare, non è emerso durante il dibattito, mentre gli scontri tra i candidati non sono mancati, soprattutto tra Haley e Ramaswamy, due candidati lontani, ma su cui l’attenzione nelle ultime settimane si è soffermata in quanto rappresentanti molto diversi della comunità Indiano Americana. Ci torneremo. Nikki Haley è sembrata la più convincente tra i candidati, mentre quello che sembrava favorito, Ron DeSantis sembra sempre più appannato. Ma ricordiamoci che in larga parte questi candidati stanno correndo per il secondo posto, dato che Trump resta irraggiungibile nei sondaggi. Intanto, dopo il dibattito, Tim Scott si è ritirato.
Appena 24 ore prima, negli Stati Uniti si erano tenute alcune elezioni locali, solo apparentemente minori. In Kentucky e Mississippi si è votato per eleggere il Governatore, in Virginia per il rinnovo di entrambe le camere statali, mentre in Ohio si è tenuto un importante referendum che mirava a inserire nella Costituzione statale il diritto all’aborto. L’opinione generale è che sia andata piuttosto bene per i Democratici, che pur avendo perso in Mississippi, dove è stato rieletto il Governatore Repubblicano in carica, hanno mantenuto il Kentucky e vinto entrambe le camere in Virginia.
Ma la vera vittoria, probabilmente, è stata quella nella battaglia, sempre più cruciale, per il diritto d’aborto. In Ohio oltre il 56% per degli elettori si è espresso favorevolmente al quesito. Il tema del diritto all’aborto, da sempre uno dei più divisivi, continua ad emergere come cruciale anche in vista delle elezioni dopo la sentenza dello scorso anno con cui la Corte Suprema ha di fatto eliminato il diritto all’aborto a livello federale, lasciando ampio margine di manovra agli Stati.
Le Lotte per il Diritto all’Aborto
Due storie mi hanno particolarmente colpito, all’indomani del voto in Ohio. Anne Whitesell, Assistant Professor di Scienze Politiche alla Miami University ha raccontato su The Converastion come, sulla base delle ricerche da lei condotte con gli attivisti anti aborto all’indomani della decisione della Corte Suprema, la narrazione a sostegno di tali posizioni stia cambiando. Pur continuando a fare riferimento alla religione, e in particolare al cristianesimo, nei loro argomenti contro l'aborto, molti attivisti tendono ora a presentare l'aborto come una questione di diritti umani per incontrare l’interesse di un pubblico più ampio. Secondo un sondaggio del 2019, il 77% degli americani ritiene che la religione abbia qualche o molta influenza sulla politica sull'aborto negli Stati Uniti. Gli attivisti anti-aborto intervistati da Whitesell hanno affermato di capire che l'opinione pubblica vede il loro come un movimento anti-donna, guidato da cristiani conservatori. Il movimento ha quindi cominciato ad adottare una narrazione che enfatizzi la vicinanza alle donne, parlando meno di religione e più di diritti umani e scienza.
Su Religion News Service, invece, si racconta il variegato panorama di posizioni sul referendum in Ohio tenute da diverse organizzazione religiose e da diversi movimenti all’interno delle medesime confessioni. Exit polls riportati dal Washington Post hanno indicato che l'83% degli elettori Afro Americani ha sostenuto l'emendamento, rispetto al 53% degli elettori bianchi e al 73% degli elettori latini. I sondaggi hanno anche rilevato che il 76% degli evangelici bianchi, che costituiscono circa il 30% degli elettori dell'Ohio, ha votato contro l'emendamento. Durante la campagna elettorale, i leader religiosi delle principali chiese protestanti e nere si sono mobilitati in tutto lo stato a favore dei diritti riproduttivi, e i movimenti cattolici che sostengono il diritto all'aborto in contrasto con la posizione ufficiale della Chiesa Cattolica (che ha speso $1,4 milioni in campagne contro il referendum) hanno affisso 47 cartelloni pubblicitari che esortavano gli abitanti dell'Ohio a sostenere la misura. Oltre 100 leader religiosi neri hanno anche firmato una lettera esortando gli abitanti dell'Ohio a votare no.
Una terza storia su questo tema viene dal Missouri, dove 13 leader cristiani, ebrei e unitariani universalisti che sostengono il diritto all'aborto, rappresentati dalle associazioni Americans United for Separation of Church & State e dal National Women’s Law Center, hanno intentato causa allo Stato e alle restrizioni imposte con la legge sull’aborto adottata dopo la decisione della Corte Suprema. La prima udienza si è tenuta il 16 Novembre. Gli avvocati dei ricorrenti hanno sostenuto che i legislatori statali hanno imposto le loro convinzioni religiose, mentre gli avvocati dello stato hanno contro-argomentato dicendo che il fatto che alcuni sostenitori della legge si oppongano all'aborto per motivi religiosi non significa che la legge imponga le loro convinzioni a chiunque altro. Il caso del Missouri è uno dei 38 presentati in 23 stati che contestano leggi restrittive sull'aborto.
La Scuola e il Primo Emendamento
Dalla Louisiana e dal Texas vengono invece due storie che riguardano la scuola pubblica e richiamano direttamente un tema su cui torneremo più avanti in The God Gap, ossia il principio di separazione tra Chiesa e Stato negli Stati Uniti così come sancito dal Primo Emendamento alla Costituzione.
Nel 1996, un consiglio scolastico nell'est del Texas creò un programma chiamato Clergy in Schools. Il distretto scolastico indipendente di Beaumont reclutava leader religiosi volontari per svolgere attività di counseling con gli studenti delle scuole elementari e medie su argomenti come l'autostima, la pressione dei coetanei e la violenza. Il programma non è durato a lungo. Un tribunale federale del Texas lo ha invalidato nel 2002. Il giudice ha stabilito che il programma violasse il Primo Emendamento perché non era neutrale riguardo alla fede e trasmetteva il messaggio che la religione è preferibile all'assenza di religione. In settembre è stato promulgato il Senate Bill 763 che consente ai funzionari scolastici di assumere cappellani per svolgere compiti tipicamente forniti dai consulenti. La Corte Suprema, negli ultimi mesi, ha mostrato un atteggiamento più favorevole verso la preghiera e la religione nell'istruzione pubblica, come riflette la decisione Kennedy contro il distretto scolastico di Bremerton del 2022 volta a sostenere il diritto di un allenatore di football dello stato di Washington a pregare in campo alla fine delle partite. Più di 100 cappellani di varie denominazioni cristiane - tra cui la Chiesa cattolica, la Chiesa metodista unita e la Chiesa avventista del settimo giorno - così come leader ebrei e buddhisti, hanno firmato una lettera pubblica contraria al disegno di legge.
Intanto in Louisiana un provvedimento adottato in Agosto dallo Stato pone al centro del dibattito il Primo Emendamento e apre le porte per probabili, future cause legali. La legge richiede alle scuole pubbliche di esporre il motto In God We Trust in ogni classe, dalle scuole elementari alle università. Tuttavia, anche alla luce dei recenti pronunciamenti appena visti della Corte Suprema, la legge della Louisiana potrebbe comunque violare il Primo Emendamento, sostiene Frank S. Ravitch Professore di Law and Religion alla Michigan State University su The Conversation. La legge della Louisiana specifica che il motto "deve essere esposto su un poster o documento incorniciato di almeno 11 pollici per 14 pollici. Il motto deve essere il focus centrale ... e deve essere stampato con un carattere grande e facilmente leggibile". La legge stabilisce anche che gli insegnanti dovrebbero istruire gli studenti sulla frase come modo per insegnare "valori patriottici". Leggi simili, promosse da gruppi come la Congressional Prayer Caucus Foundation, un'organizzazione no profit che sostiene i membri del Congresso che si riuniscono regolarmente per difendere il ruolo della preghiera nel governo, sono state presentate in 26 stati; sette, tra cui la Louisiana, le hanno approvate. Tuttavia, la disposizione di esporre il motto nazionale nelle aule potrebbe essere interpretata come una forma di coercizione religiosa poiché oltre all’esposizione del motto richiede un'istruzione su di esso.
Due Cause Legali più Una
Cominciamo con la “Più una”, che non è strettamente una causa legale. Come riporta, tra gli altri, Il Post, ha fatto notizia anche in Italia la decisione di Papa Francesco di togliere l’incarico al vescovo di Tyler (in Texas) Joseph Strickland
. Appartenente al ramo più conservatore della Chiesa cattolica statunitense, Strickland è una delle figure che si sono mostrate più critiche verso l’approccio riformatore di Papa Francesco. Negli anni si è costruito un certo seguito con un suo programma in radio e un account Twitter da più di 160mila follower. All’indomani della decisione, a Baltimora fuori da un Hotel dove si riuniva la Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti, Strickland ha pregato il rosario con decine di simpatizzanti che hanno sostenuto come la rimozione di Strickland sia un segno di problemi più grandi, inclusa l'idea che "questo papa stia cercando di cambiare la Chiesa in modi pericolosi". I sostenitori di Strickland hanno menzionato il disaccordo con l'attenzione del papa al cambiamento climatico e le sue mosse per accogliere i cattolici LGBTQ+. Strickland ha affermato di essere stato invitato a non partecipare all'incontro dei vescovi dal cardinale Christophe Pierre, che come nunzio apostolico è il rappresentante diplomatico di Papa Francesco negli Stati Uniti.
Il 31 Ottobre tre uomini, almeno uno dei quali membro attivo della chiesa, hanno presentato una causa federale contro la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, la Chiesa Mormone, e il suo braccio di investimenti, affermando che la chiesa li ha indotti fraudolentemente a effettuare donazioni; avrebbe infatti investito le donazioni invece di usarle per scopi benefici come promesso. La dottrina della chiesa LDS richiede ai suoi membri di donare il 10% del loro reddito alla chiesa. Questa nuova causa è simile a quella presentata in un tribunale federale in California. A febbraio, la Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti ha multato la chiesa per $5 milioni per aver utilizzato società fantasma per oscurare le dimensioni del portafoglio di investimenti sotto il controllo della chiesa.
Quest’ultima storia forse meriterà di ritornarci su. Tre donne, Natalie Scobercea, Barbara Robinson e Linda Struble, hanno fatto causa alla cittadina di Lily Dale, 275 anime (è proprio il caso di dirlo) nello Stato di New York a oltre 600 km a est della Grande Mela e quasi sulle rive del Lago Erie. Le tre donne sostengono di essersi viste negare in maniera infondata il diritto a esercitare l’attività di Medium e a registrarsi negli appositi elenchi, nonostante abbiano superato con successo gli esami appositi. Avete capito bene. Fondata nel 1879, Lily Dale è considerata la capitale dello Spiritismo, una religione basata sulla convinzione che le anime umane continuino a vivere dopo la morte fisica. Lo Spiritismo è una religione organizzata: la National Spiritualist Association of Churches ha sedi in oltre 20 stati. Nella tradizione Spiritista, i medium hanno la capacità di comunicare con l'aldilà, e a Lily Dale non è permesso a chiunque di stabilirsi. Per diventare medium registrati a Lily Dale, i candidati devono sottoporsi a un processo di prova e il loro punteggio è determinato da quanto spesso sono riusciti a dimostrare di aver interagito con successo con il mondo degli spiriti. Circa 30 persone inserite in una liste pubblica sono "gli unici Medium certificati per dare letture sul territorio". Scobercea, Robinson e Struble affermano di aver completato le dimostrazioni richieste nel contesto del rigoroso processo di candidatura, ma di esser state comunque “bocciate”. Ogni estate, migliaia di visitatori arrivano a Lily Dale per partecipare a workshop, letture di celebrità, sessioni di canto meditativo con monaci tibetani, conferenze sugli extraterrestri.
Il reportage del New York Times che vi propongo nei link è molto interessante e nonostante l’apparente aspetto bizzarro, questa vicenda e in particolare la storia della comunità di Lily Dale (che è stata anche protagonista di un documentario HBO del 2011 No One Dies in Lily Dale) è strettamente connessa con aspetti molto rilevanti e interessanti della storia statunitense. Qui trovate un libro sula storia della città scritto nel 2003 dalla giornalista Christine Wicker.
Qualche link alle fonti.
Assaggi Elettorali
6 Takeaways From the Republican Debate – NYT
Who Won the Third Republican Debate? NYT
Chi ha vinto e chi ha perso nelle elezioni locali Usa del 2023? - Jefferson
Le Lotte per il Diritto all’Aborto
In wake of Ohio abortion victory, some clergy rejoice, others mourn - Religion News Service
La Scuola e il Primo Emendamento
Louisiana’s ‘In God We Trust’ law tests limits of religion in public schools - The Conversation
Due Cause Legali più Una
Chi è il vescovo conservatore del Texas sospeso dal Vaticano - Il Post
Mormon church sued again over how it uses tithing contributions from members - AP News
This Town of Spiritualists Believes Death Does Not Exist - NYT
This Community Welcomes Mediums, but First You Have to Prove Yourself - NYT
Save the Date
Grazie per aver letto finqui . Noi ci sentiamo Sabato 2 Dicembre. Intanto se The God Gap vi sembra interessante, spargete la voce!